Progetto europeo di ricerca che pone a confronto i sistemi alimentari globali e locali
La scelta di un determinato alimento si prefigura come un atto sempre più consapevole da parte dei consumatori. Gli impatti su salute, risorse naturali, paesaggio, diritti dei lavoratori dell’agroalimentare, legalità, ambiente, benessere animale sono fattori che godono di un’attenzione crescente anche in tempi di difficoltà economiche e in un contesto dove il prezzo dei beni alimentari non rappresenta il motore primario delle scelte.
L’atto alimentare attiva un sistema di relazioni sociali, economiche e commerciali, molte delle quali spesso avvengono in condizioni remote, sia sotto il profilo fisico-geografico che cognitivo. L’incertezza ingenerata da scandali e dalla ritrosia a nutrirsi di alimenti anonimi e apolidi ha portato a riconsiderare una ri-localizzazione del sistema di produzione-distribuzione-consumo al fine di perseguire una maggiore sostenibilità. Il recupero della dimensione territoriale del processo alimentare nelle società post-industriali pone comunque una sfida di efficienza e di competitività.
La complessità delle questioni e degli interessi in gioco richiede che le informazioni sulle quali si incardina il processo decisionale (dei singoli consumatori come dell’apparato di governance del sistema agroalimentare) sia mondato da indicazioni parziali o inesatte.
Una risposta a questi quesiti e problematiche è stata chiesta nel quadro dei bandi del 7 Programma Quadro di ricerca dell’Unione Europea: una delle call era infatti tesa a determinare comparativamente le performance dei sistemi alimentari locali e globali. Un Consorzio composto da 15 partner di ricerca di 10 diversi Paesi Europei, tra i quali FIRAB, è da questo mese e per i prossimi tre anni chiamato ad articolare il quadro di analisi secondo una matrice che incorpora 5 distinte dimensioni (economica, sociale, ambientale, salutistica, etica) su cui misurare struttura e resilienza dei sistemi agroalimentari e delle collettività che li adottano. Il progetto di ricerca è denominato GLAMUR – Global and Local food chain Assessment: a MUltidimensional performance-based approach.
Il progetto avrà uno specifico carattere di ricerca multidisciplinare e intende anche aprire un vero e proprio dialogo interattivo con quella crescente parte di pubblico e addetti ai lavori interessata al dibattito su forma, sostanza e beneficiari del complesso alimentare. Lo farà principalmente attraverso il sito web dedicato che prevede il ricorso a social networks, spazi blog e di redazione collaborativa per la componente di confronto aperto promosso dalla comunità di ricerca di Glamur.
Per seguire il progetto: www.glamur.eu