Giovedì 26 ottobre a Bergamo, alla VII edizione di ‘AgriCultura e diritto al cibo’, FIRAB sarà presente con Alba Pietromarchi, ricercatrice esperta di filiera, al convegno su “Agroecologia e crisi climatica”, co-organizzato dal BioDistretto dell’agricoltura sociale di Bergamo insieme a Fridays For Future Bergamo: un’occasione per approfondire un argomento complesso e di estrema attualità. Si metteranno in evidenza anche le imprescindibili relazioni tra l’agroecologia e l‘agricoltura biologica e biodinamica che rappresentano oggi i modelli più avanzati, sostenibili e rispettosi del clima, dell’ecosistema e della società.
Una delle più recenti definizioni, condivisa e promossa dall’Associazione Agroecology Europe, identifica l’Agroecologia come “lo studio integrativo dell’ecologia di tutti i sistemi agricoli e alimentari, che comprende le dimensioni ecologica, economica e sociale, o più semplicemente l’ecologia dei sistemi agricoli e alimentari”. L’Agroecologia è considerata congiuntamente come una scienza, una pratica e un movimento sociale. Essa comprende l’intero sistema alimentare, dal suolo alla organizzazione delle società umane.
- Come scienza -> ricerca-azione, approccio sistemico e partecipativo e transdisciplinarietà (includendo i diversi sistemi di conoscenza).
- Come pratica -> uso sostenibile di risorse locali rinnovabili e uso oculato della biodiversità (=servizi ecosistemici, resilienza, innovazione), conoscenze e priorità degli agricoltori locali.
- Come movimento -> supportare piccole aziende, agricoltura familiare, agricoltori e comunità rurali, sovranità alimentare, reti locali, diversità delle sementi, razze autoctone, benessere animale, produzione di alimenti sani e di qualità e la giustizia sociale ed ambientale.
A scala di azienda agricola l’obiettivo principale dell’Agroecologia è di permettere e massimizzare il corretto funzionamento dei processi naturali tipici di ogni ecosistema (ciclo dei nutrienti e dell’acqua, interazione predatore-preda, competizione intraspecifica e interspecifica, ecc.) capaci di assicurare al territorio servizi ecosistemici e resilienza e stabilità all’agroecosistema, in modo da ridurre l’impiego degli input di origine esterna, in particolare di sintesi, e le esternalità negative sull’ambiente connesse al loro utilizzo, in particolare inquinamento e perdita di biodiversità. L’Agroecologia nel nostro Paese è in grado di contribuire in modo concreto ed efficace a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e gli obiettivi indicati dalle Strategie europee Farm to Fork e Biodiversità 2030.
L’edizione 2023 di AgriCultura e Diritto al Cibo, giunta alla sua VII edizione, è dedicata in particolare al cibo come strumento di benessere, di condivisione, di relazione, di resilienza e inclusione, di sviluppo territoriale anche turistico, di valorizzazione delle tipicità, delle produzioni bio, di tutela dell’ecosistema.
Anche quest’anno è ricca e interessante con le sue numerose iniziative e conferenze diffuse che affrontano i temi dell’agricoltura sostenibile e dell’alimentazione di qualità. Tra le iniziative, anche il “Mercato dei Mercati-BioDomenica”, una piazza di scambio dedicata ai produttori della filiera corta locale e che vede collaborare il Biodistretto Agricoltura Sociale di Bergamo assieme a tutte le organizzazioni di produttori per la sua realizzazione.
Nasce nel 2017, quando il G7 dell’Agricoltura si tiene a Bergamo su proposta del Sindaco Gori, per offrire un momento internazionale di confronto su azioni e responsabilità da esercitare in campo agricolo e alimentare per guidare la transizione verso sistemi alimentari equi, sani e rispettosi dell’ambiente. Il festival “AgriCultura e Diritto al Cibo” prende il via proprio per dare continuità all’impegno assunto nel garantire l’accesso al cibo sano per tutti, promuovere una cultura orientata alla produzione sostenibile, al consumo consapevole e ridurre gli sprechi.
