Sempre più brevetti su piante ottenute da breeding convenzionale

La coalizione internazionale “No patents on seeds” (Nessun brevetto sui semi) ha pubblicato un rapporto sul fenomeno della richiesta (e ottenimento) di brevetti riferiti a pratiche di selezione convenzionale di piante e animali. Il rapporto fornisce esempi di brevetti richiesti e talvolta concessi dall’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO, in inglese) nel 2011 su girasoli, meloni, cetrioli, riso e frumento.

Quasi 1000 domande di brevetto frutto di breeding convenzionale sono in attesa di valutazione all’EPO e intorno alle 100 nuove richieste sono state depositate nel solo 2011; più di una dozzina di brevetti sono stati concessi in ambito vegetale e un’altra dozzina riconosciuti in ambito zootecnico (su materiale di riproduzione, selezione sessuale o assistita da marcatori, clonazione o altro). Nel complesso, alla fine del 2011 sono stati concessi dall’EPO circa 2000 brevetti su piante e circa 1200 su animali, con o senza coinvolgimento di ingegneria genetica. Decisioni che appaiono in flagrante contrasto con la decisione del 2010 della Commissione di appello dell’EPO che ha ribadito il divieto di brevetti sulla selezione convenzionale, conformemente a quanto previsto dalla legislazione brevettuale europea. Norme aggirate sistematicamente, però, utilizzando scappatoie legali che determinano la concessione di brevetti su sementi e piante che arrivano persino a coprire i raccolti e i prodotti trasformati che ne derivano.

Al di là del principio etico di non brevettazione della vita, questa forma di tutela rigida e di carattere industriale della proprietà intellettuale blocca l’accesso alla diversità biologica e ostacola l’innovazione. La campagna No Patents on Seeds sollecita pertanto le istituzioni europee (Parlamento e Commissione) affinchè intervengano a bloccare una tale deriva e offrano un chiarimento sulla legislazione europea sui brevetti affinché siano esclusi su piante ed animali, sul materiale genetico, sui processi di breeding e sui prodotti alimentari e agricoli ottenuti da tali piante e animali.

Il rapporto.

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