Utilizzo di biopolimeri per la stabilizzazione sostenibile di vini di qualità
Il mercato del vino è molto competitivo e i produttori europei devono ridurre i costi di produzione e aumentare gli standard di sostenibilità migliorando la qualità del loro vino, la cui stabilità è uno dei parametri più importanti di qualità. Per evitare la formazione di torbidità o di precipitati nei vini imbottigliati, i produttori trattano con metodi fisici o additivi, pratiche non adatte per ogni tipo di impianto di produzione e, in particolare, per le piccole cantine che lavorano sia in convenzionale che in biologico.
Il progetto STABIWINE è nato per provare a risolvere queste problematiche tramite saggi di aggiunta di biopolimeri al vino, al fine di migliorarne la capacità di inibire la formazione di cristalli di tartrato, potenzialmente senza effetti collaterali negativi e senza consumo di acqua o energia.
La sperimentazione condotta nell’ambito del progetto Europeo Stabiwine ha dimostrato i benefici derivanti dall’uso del poliaspartato di potassio come coadiuvante per la stabilizzazione tartarica del vino: elevata efficienza stabilizzante, effetto duraturo nel tempo, nessun impatto sulla filtrabilità del vino e nessuna interazione negativa con il colore.
Sulla base di questi risultati, si può concludere che il poliaspartato di potassio rappresenta un passo avanti nel percorso di innovazione dell’attuale tecnica enologica e quindi una nuova opportunità per tutti i produttori.
Visita il sito internet del progetto Stabiwine
La ricerca che ha prodotto questi risultati ha ricevuto finanziamenti dal Settimo Programma Quadro della Comunità Europea (FP7/2007-2013) gestiti da REA (Research Executive Agency) secondo il contratto di sovvenzione n. 314903
Segue un breve estratto del Report Finale:
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