Si è chiuso il 31 agosto il Bando per le migliori tesi di Laurea in agricoltura biologica e biodinamica che FIRAB promuove ogni anno e che destina al vincitore un riconoscimento in denaro e un contributo alla partecipazione a eventi, stage o trasferte volte a mettere in contatto i neolaureati con il mondo produttivo e della ricerca.
L’edizione 2014 per la prima volta non gode di un contributo da parte di altri soggetti e si avvale solo del convinto impegno di FIRAB a dare continuità a un Premio che si rivela tra l’altro un utile radar che scandaglia sperimentazione e ricerca universitaria in biologico.
La messe di tesi è stata sufficientemente copiosa, come negli scorsi anni, e ora verrà avviata alla valutazione approfondita del Comitato Scientifico della Fondazione.
Si possono però già trarre alcune prime considerazioni dalle schede sintetiche, dai risultati di Laurea, dai vari titoli presentati dai candidati e dalle valutazioni degli esami allegati alla richiesta di partecipazione. Ne emerge un quadro di estremo interesse: varie tesi sono state presentate e discusse in inglese; in alcuni casi affrontano situazioni e scenari di frontiera; hanno nella quasi totalità ottenuto il massimo dei voti; le lodi abbondano nei certificati di laurea. Insomma, nel limite del campione – che non vogliamo pretendere sia rappresentativo di tutto l’universo di riferimento, le Università stanno offrendo al settore biologico una nuova generazione di laureati e dottorati di alto profilo, capace di confrontarsi anche linguisticamente al di fuori dei confini nazionali, che ha affrontato gli studi con serietà e che ha visto il bio con interesse e forse nel bio un pezzo di proprio futuro.
