Il biologico, bisogna sempre tenerlo presente, gode di particolare apprezzamento dei consumatori e il suo prodotto rappresenta un ‘bene reputazionale’ che è necessario tutelare, soprattutto in questa fase di passaggio da prodotto di “nicchia” a più largo consumo.
È dunque necessario operare delle azioni di sensibilizzazione e comunicazione sul biologico, per realizzare corsi di formazione per gli agricoltori, dando loro gli strumenti per coltivare nel rispetto del metodo e per far conoscere il valore del bio ai consumatori, come afferma da anni l’AIAB.
A Mi Manda Rai Tre, il Presidente Vizioli è intervenuto provando a far chiarezza sul valore del biologico e come meglio tutelarsi dal falso bio.
Come sappiamo i consumatori stanno comprendendo che può esserci un’agricoltura senza pesticidi e glifosato… E che questa è l’agricoltura biologica. Fa bene alla salute dei consumatori, all’ambiente e alle tasche degli agricoltori. Dopo la pubblicazione dei dati Ispra sui pesticidi che stanno avvelenando le nostre acque e soprattutto dopo l’allarme pesticidi nelle uova e in altri alimenti… si è riacceso il dibattito sui metodi agricoli e sull’inquinamento che questi producono.
Non solo per gli agricoltori e per chi lavora la terra c’è un ritorno economico dignitoso ma tutta la collettività ne guadagna e, dunque, anche i singoli cittadini. Scegliendo il biologico diminuiscono i costi sanitari, così come i danni ambientali e gli eventi determinati dai cambiamenti climatici. L’associazione AIAB è solita ricordare che: “Non c’è mai qualcosa che costa poco in assoluto. Paghiamo sempre, magari in un altro momento. O facciamo pagare a qualcun altro”.
Anche l’impennata dei consumi di prodotti bio rende sempre più chiaro che l’utilizzo di pesticidi oggi è considerato una modalità di produzione vecchia, in tutte le produzioni agroalimentari: crescite a ritmi di incremento a due cifre a fronte del boom di vendite nella GDO (+15,2% nel primo semestre 2017 dopo il +20% nel 2016, secondo Ismea-Nielsen), con un giro d’affari che ha quasi sfiorato i 5 miliardi di euro, di cui il 40% generati dalle vendite all’estero, secondo le ultime stime della Fondazione di ricerca Firab.
Questa crescita pone il settore di fronte a sfide e preoccupazioni. A fronte di questo successo, il settore sconta anche l’interesse di alcuni speculatori malintenzionati con cui il sistema di imprese, di garanzia, di repressione e istituzionale è chiamato a confrontarsi con rigore, efficacia e determinazione.
Attenzione della politica, vigilanza contro truffe e malaffare, fondi alla ricerca e sostegno alla formazione sono oggi le priorità.