La salute delle api deve essere al centro delle preoccupazioni ambientali europee. Sono queste le conclusioni adottate dal Consiglio Europeo, riconoscendo il ruolo di questi impollinatori e la loro funzione quali indicatori precoci dello stato di inquinamento e della perdita di biodiversità.
In ragione della recente elevata e crescente mortalità delle api constatata in diversi paesi, il Consiglio ha deciso di rafforzare il sistema di sorveglianza e di monitoraggio dei dati scientifici, oltre al varo di un laboratorio di riferimento per l’UE.
In parallelo al soddisfacimento di regole armonizzate di protezione della salute delle api, viene stabilito che gli Stati Membri possano regolamentare altri aspetti dell’apicoltura e delle attività associate. Troverebbero quindi giustificazione le misure di divieto dei neonicotinoidi per la concia dei semi, cui è dedicata la notizia che segue.
Api e diabrotica
La diffusa mortalità di api osservata nell’ultimo decennio a livello internazionale è stata di particolare intensità tra il 2005 ed il 2008, con perdite fino al 40% del totale degli alveari produttivi in alcuni stati europei. Questa moria, denominata Colony Collapse Disorder (CCD) ha fatto nascere nella comunità scientifica internazionale una serie di ipotesi sulle sue cause, tuttora oggetto di numerosi studi scientifici, e ha portato anche alla decisione di vietare l’uso di alcuni insetticidi neurotossici, quali i neonicotinoidi. Tali sostanze produrrebbero un effetto tossico sulle api attraverso due meccanismi principali: la guttazione da foglie e la diffusione del particolato originato dalla semina di mais conciato.
Il divieto d’uso di tali sostanze, che secondo i rilievi della rete Apenet ha portato a tre casi di moria nel 2009 rispetto ai 185 del 2008, ha parallelamente generato preoccupazione e propaganda temendo che avrebbe avuto conseguenze relative al contenimento della diffusione della Diabrotica nell’areale italiano di coltivazione di mais. Il monitoraggio svolto nel corso del 2010 dai Servizi fitosanitari regionali in applicazione del decreto di lotta obbligatoria dell’8 aprile 2009, sembra però contraddire l’allarme sulla proliferazione del coleottero. Pur se in presenza di un modesto incremento delle superfici interessate, nel 2010 la Diabrotica non ha arrecato danni significativi alle coltivazioni e i livelli di popolazione dell’insetto sono risultati mediamente in calo rispetto al 2009. Le api sono salve e il mais non ne sarebbe vittima.