Gli accordi di rete territoriale e di co-marketing per il progetto LIFE Grace sono strumenti di collaborazione tra allevatori, trasformatori, ristoratori, enti locali e altri attori della filiera agroalimentare, con l’obiettivo di valorizzare la carne grass-fed da razze autoctone allevate nei siti Natura 2000 del Lazio.
Questi accordi mirano a:
- rafforzare la cooperazione tra gli allevatori, superando la frammentazione del settore;
- creare un mercato locale solido e strutturato, facilitando la vendita e il consumo della carne grass-fed e di altri prodotti della filiera zootecnica estensiva a pascolo;
- migliorare la sostenibilità ambientale, garantendo che l’allevamento estensivo contribuisca alla conservazione degli habitat e delle specie;
- coinvolgere attivamente il territorio, promuovendo sinergie tra imprese, istituzioni e comunità locali.
Come funzionano gli accordi?
Gli accordi di rete territoriale e di co-marketing nel progetto LIFE Grace nascono per valorizzare la carne grass-fed delle ZPS laziali, ma funzionano creando connessioni più ampie, raggiungendo consumatori disposti a investire in prodotti sostenibili e locali.
Per questo, la rete include non solo aziende del territorio, ma anche attori strategici esterni come i GAS romani, i mercati contadini e i ristoratori dei grandi centri urbani, che permettono alla filiera di crescere e prosperare.
Gli accordi non sono unilaterali, ma strumenti di collaborazione concreta, dove ogni partecipante ha un ruolo attivo e trae vantaggi dall’integrazione nella rete.
Gli accordi hanno risposto all’esigenza di coniugare aspetti apparentemente contrastanti, come la tutela ambientale e marketing territoriale; la necessità di agricoltori e allevatori rispetto a quelle di cittadini, enti locali e organizzazioni della società civile; la produzione e la commercializzazione e la gestione del territorio e la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e agricole delle aree rurali. Questo approccio nasce per consentire di adattare le strategie ai diversi contesti territoriali, favorendo sinergie tra conservazione ambientale e sviluppo economico.
In alcuni casi, gli accordi possono realizzarsi attraverso delle alleanze informali e/o dei gruppi di interesse, ovvero delle collaborazioni informali che, pur essendo meno strutturate rispetto a strumenti come le reti d’impresa, possono avere un impatto significativo sulla diffusione della conoscenza e sulla crescita della domanda di prodotti innovativi, contribuendo al successo complessivo del settore.
A tal proposito, forniamo un breve escursus sulle forme di cooperazione informale: strumenti che svolgono un ruolo altrettanto importante nel facilitare strategie di valorizzazione e di co-marketing, specialmente in contesti dove la flessibilità e il contatto diretto con il cliente sono cruciali, e la costruzione di sinergie tra imprese.
Alleanze informali
Questi accordi, meno rigidi rispetto alle forme di collaborazione più strutturate, sfruttano dinamiche come il passaparola, i legami personali e il crescente interesse per tematiche legate alla sostenibilità e all’alimentazione sana (Collesei, Checchinato, 2007).
Esempio pratico
Un esempio di accordo informale è quello tra piccoli produttori di carne grass-fed, i cui pascoli sono nel Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate, e ristoratori/agriturismi: i ristoratori utilizzano prodotti a chilometro zero, provenienti da aree protette ricche di biodiversità, arricchendo i loro menù e diventando promotori dei prodotti del territorio. Anche tra gli allevatori biologici del Biodistretto Maremma Etrusca e Monti della Tolfa, MET, vi è una collaborazione informale per valorizzare la carne grass-fed e promuovere una filiera più strutturata e sostenibile. Attraverso questa sinergia, si sono create nuove opportunità di valorizzazione per la carne grass-fed e promozione di una filiera più strutturata e sostenibile.
Allo stesso modo, le collaborazioni tra aziende agricole e zootecniche e mercati contadini creano una rete informale di distribuzione, facilmente accessibile, rendendo i prodotti ottenuti dagli allevamenti a pascolo brado maggiormente disponibili ai consumatori, senza bisogno di strutture formali. Dalla collaborazione informale tra LIFE Grace, la Grande fiera delle merci e del bestiame di Osteria Nuova, tenutasi nel reatino, e gli allevatori i cui pascoli sono nella ZPS Monti Reatini, è stata svolta un’importante azione di sensibilizzazione rivolta ai consumatori, anche attraverso la distribuzione di materiale informativo. Tale materiale ha evidenziato l’importanza di un consumo responsabile e sostenibile, che coniughi aspetti ambientali e sanitari, ponendo particolare attenzione all’allevamento estensivo praticato nel Lazio e, in modo particolare, nella ZPS. L’evento ha riscosso un’ampia partecipazione, registrando la presenza di circa 5.000 visitatori e gli allevatori hanno beneficiato di visibilità e promozione di una modalità di produzione che porta benefici significativi alla tutela ambientale e allo sviluppo sostenibile del territorio.
Un altro esempio è l’accordo informale tra piccoli produttori della ZPS Monti Aurunci che, senza formare un consorzio ufficiale, stanno lavorando per unirsi sotto un marchio comune per promuovere la qualità dei prodotti locali, inclusi quelli ottenuti dall’allevamento a pascolo, come la carne grass-fed. Sono strategie che valorizzano le produzioni locali, evitando le complicazioni burocratiche di forme di cooperazione più rigide.
Gruppi di Interesse
Anche attraverso gruppi di interesse si possono avere delle collaborazioni informali. Questi gruppi, formati da una rete di attori che condividono obiettivi e interessi comuni, possono includere produttori, distributori, chef locali, ristoratori, e altri professionisti del settore alimentare che, ad esempio, sperimentano l’utilizzo di carne grass-fed, e altri prodotti ottenuti dai pascoli Grace, nei loro piatti o nei loro prodotti.
I gruppi di interesse possono organizzare incontri regolari, workshop, degustazioni e altri eventi informali dove i membri hanno l’opportunità di confrontarsi, sperimentare e sviluppare nuove idee di marketing (Collesei, Checchinato, 2007). Questi incontri possono offrire anche una piattaforma per discutere delle sfide comuni e delle opportunità di mercato, facilitando la collaborazione tra aziende che altrimenti potrebbero considerarsi ‘concorrenti’. La condivisione di risorse, come canali di distribuzione o fornitori, può inoltre ridurre i costi e aumentare l’efficienza operativa, rafforzando la posizione competitiva di tutti i membri del gruppo.
Esempio pratico
Per esempio, un gruppo di chef potrebbe collaborare con gli allevatori delle aree Grace per testare nuovi menù a base di carne da pascolo, organizzando eventi culinari o degustazioni, il che incrementa la visibilità del prodotto senza necessità di investimenti onerosi.
Queste collaborazioni informali sono quanto sta cercando di attivare FIRAB, in rappresentanza di LIFE Grace, partecipando attivamente ai lavori del Consiglio del Cibo di Roma Capitale, in attuazione della Food Policy della città, in particolare all’interno del Tavolo 7 (Ristorazione) sensibilizzando gli chef e ristoratori ad introdurre menù con prodotti “Grace” nel programma di valorizzazione della ristorazione romana. Queste alleanze permettono quindi di sfruttare le risorse locali, sensibilizzare il pubblico sui temi della sostenibilità e dei benefici della carne da pascolo, promuovendo la carne proveniente da pascoli gestiti in modo sostenibile, che offre benefici all’ambiente, al benessere animale e alle comunità locali. All’interno di questi gruppi, la conoscenza e l’esperienza vengono condivise liberamente, creando un ambiente di apprendimento e sperimentazione continua.
Gli accordi e i passaggi operativi che seguono
Una volta siglati, ad esempio tramite adesioni alla Rete o protocolli d’intesa, o tramite collaborazioni informali meno strutturate, gli accordi devono essere attivati attraverso azioni concrete e monitorati nel tempo per garantirne l’efficacia.
🔹 Passaggi operativi:
- coinvolgimento attivo dei soggetti firmatari, attraverso incontri concordati tra le parti per allineare strategie e azioni;
- implementazione delle attività di co-marketing, come campagne promozionali congiunte, eventi enogastronomici e comunicazione coordinata;
- supporto gratuito ai Comuni e assistenza nella redazione di capitolati d’appalto per l’introduzione della carne da pascolo nelle mense scolastiche;
- attività di promozione, (in)formazione e sensibilizzazione, sia ai soggetti della filiera, sia ai consumatori, per strategie di valorizzazione e posizionamento di produzioni locali e sostenibili come la carne grass-fed da razze autoctone allevate nei siti Natura 2000 del Lazio;
- monitoraggio degli obiettivi del progetto, come l’aumento del 10% della vendita di carne da pascolo e il mantenimento degli ecosistemi prativi nei siti Natura 2000.