Lunedì 4 giugno dalle ore 10, all’interno delle attività del progetto di ricerca BIODURUM, si svolgerà la visita nell’azienda agricola biologica di Tonia Dileo in c.da Piccinello a Matera verranno analizzate le coltivazioni di miscuglio di grani duri. Interverrà Pasquale De Vita del CREA – Centro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia.
Miscugli di semi e popolazioni evolutive
Nella quasi totalità delle aziende agricole orientate a filiere industriali si coltivano parcelle con semi appartenenti ad una singola varietà che viene selezionata dalle aziende sementiere per le sue peculiarità come la produttività, le caratteristiche tecnologiche o reologiche del prodotto che genera, la resistenza alle malattie o agli stress abiotici. Accanto a questo approccio all’agricoltura ce ne è un altro, di entità minore, che propugna l’utilizzo di miscugli contenenti varietà.
Uno dei padri di questo approccio è il genetista Salvatore Ceccarelli, già professore della Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia, che – da anni -diffonde tra gli agricoltori di tutto il mondo concetti quali: popolazione evolutiva e miglioramento genetico evolutivo.
Per spiegare tale approccio riportiamo le parole di Ceccarelli:
“I miscugli, ma sarebbe meglio dire popolazioni evolutive, sono raccolte di semi di varietà diverse che una volta piantate all’interno di un campo, tutte queste varietà si incrociano in maniera naturale e vengono influenzate dalle caratteristiche pedo-climatiche del luogo. Questo miscuglio diventa così una popolazione, perché le varietà all’inizio distinte si scambiano i geni, che si evolve adattandosi sempre meglio a quel particolare luogo.”
Tale approccio è seguito da un numero crescente di aziende biologiche in diverse regioni italiane e sono in corso sperimentazioni sull’uso di miscugli nell’ambito del progetto Biodurum su cui concorrono FIRAB e CREA.
La locandina