Lunedi 7 maggio 2012 è entrato in vigore in Francia un decreto che conferisce al morbo di Parkinson lo status di malattia professionale per gli agricoltori e stabilisce esplicitamente un nesso di causalità tra questa patologia e l’uso di pesticidi. Lo scorso febbraio, la vittoria in tribunale di un agricoltore che aveva intentato una causa contro la Monsanto per averlo avvelenato con i vapori di uno dei suoi erbicidi, Lasso, aveva già creato un precedente. A seguire una manifestazione di agricoltori al Salone dell’Agricoltura, presso lo stand dell’industria dei fitofarmaci, richiedeva il riconoscimento delle malattie professionali legate all’uso dei pesticidi e il ritiro dei prodotti pericolosi.
Il riconoscimento ufficiale rappresenta dunque una vittoria per questa mobilitazione e acquisisce un carattere importante sia a livello simbolico che concreto aprendo la possibilità a sostegni finanziari per l’incapacità di continuare a lavorare. Un percorso cui dar seguito in Italia aggredendo radicalmente le problematiche legate a produzione, uso e residui dell’agrochimica. Un esempio da seguire, dunque, e una strada, quella dei pesticidi, da abbandonare.