PEI-AGRI-BIO

PROGETTO PEI-AGRI-BIO: SVILUPPO DI UN SISTEMA PARTECIPATO DI SUPPORTO ALLA RICERCA E ALLA
DIFFUSIONE DELL’INNOVAZIONE NEL CAMPO DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA NELL’AMBITO DEI PEI
“AGRICOLTURA SOSTENIBILE E PRODUTTIVA

FIRAB ha collaborato nell’ambito del progetto PEI-AGRI-BIO, realizzato in collaborazione con il CRA su finanziamento dell’Ufficio per l’Agricoltura Biologica del MiPAAF.

Per rispondere agli attuali indirizzi della politica europea, in ragione degli strumenti messi in atto dalla Commissione (Horizon 2020), si intende colmare le distanze tra ricerca e mondo produttivo bio. I PEI, “modello di innovazione interattiva”, sono presi a riferimento per ottenere tale obiettivo. Pertanto il progetto intende creare, accompagnare e consolidare un sistema di comunicazione a rete che tenga conto e crei la giusta interazione tra i vari soggetti a vario titolo coinvolti nello sviluppo del settore biologico utilizzando strumenti e metodi per il trasferimento delle innovazioni messi a punto dal CRA. Tra le attività del progetto emergono in sintesi:

a) Analisi e taratura, nel doppio specifico del PEI-AGRI e del contesto biologico italiano, delle condizioni di realizzazione di co-ricerca;

b) Animazione del coinvolgimento di stakeholder territoriali (agricoltori, animatori locali, tecnici, divulgatori e altri soggetti che per ruolo svolgono assistenza tecnica agli imprenditori agricoli e promozione rurale di cui si avvantaggia l’agricoltura biologica);

c) Determinazione delle condizioni di cui al punto precedente per la realizzazione di Comunità di Pratiche a supporto dei gruppi operativi;

d) Disegno del profilo di attività e delle competenze propedeutiche all’espletazione della funzione di innovation broker;

Interfaccia con focus Group su agricoltura biologica promosso da Commissione Europea.

Risultati attesi (descrizione, divulgabilità, applicazioni) per ogni linea di ricerca:

WP1: Quadro dei fabbisogni specifici di innovazione in ambito biologico;      Repertorio dell’innovazione disponibile in biologico

WP2: Esempi delle buone prassi di co-ricerca;     Analisi dei limiti rilevati nella ricerca partecipativa;      Report su potenziale e vincoli nel dialogo di saperi

WP3: Linee guida per la costruzione dei gruppi operativi      Quadro dei compiti e delle competenze dell’innovation broker

WP4: Definizione e gestione di una piattaforma e-learning e di interazione 2.0

Ma cosa s’intende per Partenariati Europei di Innovazione (PEI) a supporto della produzione agroecologica?

pei e go

Risponde  Luca Colombo, il cui contributo origina dalle attività di FIRAB nell’ambito del progetto PEI-AGRI-BIO.

Da quando la Commissione Europea, con la Comunicazione 2012/79, ha lanciato i Partenariati Europei di Innovazione (PEI) in materia di produttività e sostenibilità agricola, si è profilato all’orizzonte un nuovo quadro di produzione di innovazione che ancora stenta a trovare una chiara e nitida applicazione, ma che offre un grande potenziale per l’agricoltura a basso input e per quelle aziende che hanno tradizionalmente fatto dell’innovazione e sperimentazione dal basso la loro cifra.

Stando alle definizioni in uso presso la Commissione  Europea, che mutuano e interpretano le riflessioni scientifiche delle scienze sociali e le rivendicazioni politiche di vari movimenti sociali, i PEI si costruiscono seguendo un “modello di innovazione interattiva”.

Il varo dei PEI è infatti volto a colmare il divario tra sapere scientifico e sapere pratico, basandosi sull’interazione tra agricoltori, servizi di assistenza tecnica, ricercatori e organizzazioni sociali dando vita a Gruppi Operativi (GO) multiattoriali che coinvolgono soggetti distinti per ruolo e funzioni, ma interessati a tematiche comuni. I GO non rappresentano infatti un ambito di discussione, ma sono chiamati ad affrontare specifiche problematiche (soprattutto di ordine concreto), essendo destinati ad avere carattere ‘operativo’, come indica lo stesso nome.

gruppo operativo

I PEI rappresentano così il tentativo di prendere atto dei limiti del cosiddetto trasferimento lineare dell’innovazione, concepito e sviluppato in un centro sperimentale e successivamente messo a disposizione dei potenziali beneficiari, superandoli grazie a un nuovo approccio relazionale che contempli – in linea di principio e auspicabilmente nella realtà – un rapporto orizzontale e paritetico tra diversi sistemi di conoscenza (in primis quella scientifica e quella esperienziale/produttiva). A maggior ragione, possono costituire occasioni di condivisione di pratiche innovative aziendali e di dinamizzazione delle relazioni nel/del mondo rurale.

Due strumenti di politica europea sono prioritariamente identificati a tal fine: la politica UE di ricerca e innovazione (Horizon 2020) e i Programmi di Sviluppo Rurale che vedono nel supporto all’innovazione una priorità fondamentale, richiamando l’esigenza di affrontarne tipi, processi e qualità.

Va sottolineato come i PEI vengano identificati quali strumenti privilegiati per coniugare efficacia e democraticità del processo.

Il sostegno ai Gruppi Operativi previsto dai PSR è destinato a coprire sia la loro costituzione (Misura 16.1 della Cooperazione) che la loro attività (in primis tramite la Misura 16.2).

misura 16_1 e 2Non vi sono condizionalità specifiche per quanto riguarda la dimensione, la composizione e gli impegni specifici di un GO, ma la Commissione Europea specifica che i PEI devono “far progredire il settore agricolo verso sistemi di produzione agroecologica”, aspetto che pone il biologico in pole position nel promuovere innovazione sostenibile, in quanto costituisce il settore che vive forse maggiormente il paradosso della scarsità degli sforzi di ricerca formale e di ricchezza di pratiche e saperi locali. È dunque importante cogliere l’occasione per spingere l’attuazione dei PEI e utilizzarli per promuovere modelli e pratiche agricole autenticamente a basso impatto ed efficaci.

I PEI arrivano così al banco di prova che seguirà l’imminente approvazione dei PSR regionali da parte della Commissione Europea e l’avvio dei bandi a sostegno dell’innovazione: rappresentando una novità dal grande potenziale, l’attuazione politico-amministrativa dei PEI, la loro concezione nei decreti di finanziamento, la loro cantierizzazione concreta dovrà essere attentamente monitorata, per garantire opportunità a chi finora è stato tenuto ai margini di percorsi di innovazione eterodiretti e per evitare che il nuovo quadro di attuazione diventi la foglia di fico che nasconde logiche stantie.

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