Per il progetto CEREALI RESILIENTI_2, FIRAB è stata presente all’incontro COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ organizzata da Rete Semi Rurali a Peccioli, presso Azienda Agricola Biologica Floriddia, per valutare se i prodotti da popolazioni evolutive coltivate nelle aziende (per aumentare la biodiversità coltivata, favorire evoluzione e adattamento delle CCP, Composite Cross Population, nei differenti ambienti di coltivazione), rendano il pane veramente profumato e gustoso, e ne migliorino la qualità anche dal punto di vista nutraceutico.
Alba Pietromarchi, FIRAB, ha condotto un panel test con lo scopo di valutare la qualità dei prodotti (pane, grissini, biscotti), realizzati dal mastro pasticcere Gabriele Cini con le farine di CCP SOLIBAM TENERO FLORIDDIA prodotte dalle 4 aziende-madri, selezionate nei differenti ambienti di coltivazione (costa, pianura, collina, montagna), molite presso il Molino Angeli srl.
I prodotti derivati da CCP, dove la competizione fra genotipi e la diminuzione dell’azoto favoriscono l’incremento di metaboliti secondari (sostanze nutraceutiche), sembrano presentare particolari caratteristiche nutraceutiche. A tal scopo, per valutarne la qualità e l’accettabilità di tali prodotti, FIRAB ha condotto il panel test, i cui risultati, appena disponibili, verranno divulgati sul sito di progetto e su questo sito.
Riportare diversità nei sistemi agricoli cerealicoli è la strategia scelta dal progetto Cereali resilienti, fase 1, per renderli più adattabili ai cambiamenti climatici. Dalla rete potenziale degli agricoltori, la fase 2 del progetto PEI “Cereali resilienti” con la sottomisura 16.2 del PSR della Regione Toscana, mira a consolidare la rete degli interessati: 24 aziende agricole (4 madri e 20 figlie) quali volani attraverso cui sperimentare, adattare e trasferire l’innovazione, con una metodologia partecipativa e multi-attoriale.
Il progetto Cereali resilienti 2 si propone anche di creare una rete tra le diverse realtà scientifiche, economiche, sociali in modo da fornire assistenza tecnica e materiale genetico agli agricoltori di filiere produttive locali, favorire gli aspetti culturali legati alla trasformazione e alla consapevolezza di consumatori verso alimenti con particolari caratteristiche nutraceutiche.
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